TEATRO REBIS
NELLA MOLTITUDINE
poesie di Wisława Szymborska
voce e ombre Meri Bracalente
video Marco Di Battista
musiche originali Stefan Röslmair
realizzazione scenografica mariorossi art.lab
Wislawa Szymborska potrebbe forse definirsi una poetessa miniaturista perché capace di evocare ampi enigmi esistenziali in poesie meticolose e compatte. Grazie a un’impavida sicurezza di tocco, la grande poetessa polacca sa affrontare temi proibiti perché troppo battuti – l’amore, la morte e la vita, interrogata soprattutto nelle sue manifestazioni apparentemente più irrilevanti – e trasformali, con ingannevole semplicità, in intimi colloqui col mondo. Le sue poesie danzano sempre sul filo dell'ironia e del paradosso e ci suggeriscono che l’unico vero sguardo possibile sul mondo è nello stupore.
Questo progetto scenico nasce dalla necessità di “recuperare alla poesia” un pubblico sempre più vasto, nel tentativo di portare la parola poetica come un segreto di fratellanza, restituendola all’ascolto sottile e alla percezione più profonda. Così, in un clima crepuscolare d’attesa, sorgono sul dorso dei versi ombre e visioni nella cornice di un unico elemento scenico: un semplice paravento che, a un tempo, nasconde e svela.
Un piccolo incontro con le poesie del premio Nobel Wislawa Szymborska, attraversato da immagini e suoni che abitano una soglia, un confine misterioso eppure quotidiano, così come solo alla poesia è concesso.
…nel linguaggio della poesia, in cui ogni parola ha un peso, non c’è più nulla di ordinario e normale. Nessuna pietra e nessuna nuvola su di essa. Nessun giorno e nessuna notte che lo segue. E soprattutto nessuna esistenza di nessuno in questo mondo. (dal discorso di W. Szymborska in occasione del conferimento del Premio Nobel per la Letteratura nel 1996)